Da dopo la pandemia la vita lavorativa sta ricominciando piano piano con molte paure per i contatti con persone delle quali non si conoscono le condizioni di salute, questo prodotto può aiutare verificando se gli utenti indossino la mascherina e cosa più importante non abbiano la febbre aiutandoci a creare un ambiente di lavoro il più sicuro possibile
Il termoscanner WH5003 ci aiuta proprio in questo, con il suo riconoscimento facciale che segnalerà quando l'utente non indossa la mascherina o la sua misurazione della temperatura dal polso, con una precisione e un'accuratezza unica (rilevazione temperatura: ± 0,3°).
Il WH5003 ha inoltre una modalità "Privacy" dove non registra e non salva immagini utenti, non visualizza la temperatura rilevata (solo messaggi di "temperatura ok", oppure "temperatura oltre soglia"), con cancellazione automatica dati memorizzati oltre un certo limite compatibili con le norme sulla privacy ora vigenti.
Credito imposta, termoscanner WH5003
Il Decreto Legge n.18 del 17/03/2020 "Cura Italia", dispone, tra l'altro, varie misure per frenare e coordinare l'emergenza sanitaria (Fase-2, Fase-3).
Prevede, infatti, un credito d'imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro. Il credito d'imposta è pari al 50% delle spese sostenute nel 2020,fino ad un massimo di € 20.000.
Il successivo Decreto Legge n.23 del 08/04/2020, definito "Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese,
di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali",
prescrive l'ampliamento del credito d'imposta per spese di acquisto dei dispositivi di protezione nei luoghi di lavoro.
Nella Circolare n.9 del 13 aprile 2020, l'Agenzia delle Entrate fornisce nuovi chiarimenti, specificando ed ampliando l'ambito di applicazione:
"La disposizione in esame amplia l'ambito oggettivo di applicazione del credito d'imposta già previsto dall'articolo 64 del decreto-legge n. 18 del 2020
per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, includendovi anche quelle sostenute nel 2020 per l'acquisto di dispositivi di protezione
individuale (quali, ad esempio, mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari),
ovvero per l'acquisto e l'installazione di altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall'esposizione accidentale ad agenti biologici
o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale (quali, ad esempio, barriere e pannelli protettivi).
Sono, inoltre, compresi i detergenti mani e i disinfettanti."
Il DL 19.5.2020 n. 34, cosiddetto decreto "Rilancio", ha aumentato il credito d'imposta per termoscanner, tornelli, contapersone, eliminacoede,
smart working (rilevazione presenze) in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, il credito d'imposta spetta fino a un massimo di € 60.000per ciascun beneficiario.
Per i soggetti esercenti attività impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico (es. bar, ristoranti, alberghi, cinema, teatri, musei) è previsto
un credito d'imposta pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per la riapertura in sicurezza degli esercizi aperti al pubblico,nel limite di € 80.000 per beneficiario.
Il termoscanner WH5003 ci aiuta proprio in questo, con il suo riconoscimento facciale che segnalerà quando l'utente non indossa la mascherina o la sua misurazione della temperatura dal polso, con una precisione e un'accuratezza unica (rilevazione temperatura: ± 0,3°).
Il WH5003 ha inoltre una modalità "Privacy" dove non registra e non salva immagini utenti, non visualizza la temperatura rilevata (solo messaggi di "temperatura ok", oppure "temperatura oltre soglia"), con cancellazione automatica dati memorizzati oltre un certo limite compatibili con le norme sulla privacy ora vigenti.
Credito imposta, termoscanner WH5003
Il Decreto Legge n.18 del 17/03/2020 "Cura Italia", dispone, tra l'altro, varie misure per frenare e coordinare l'emergenza sanitaria (Fase-2, Fase-3).
Prevede, infatti, un credito d'imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro. Il credito d'imposta è pari al 50% delle spese sostenute nel 2020,fino ad un massimo di € 20.000.
Il successivo Decreto Legge n.23 del 08/04/2020, definito "Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese,
di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali",
prescrive l'ampliamento del credito d'imposta per spese di acquisto dei dispositivi di protezione nei luoghi di lavoro.
Nella Circolare n.9 del 13 aprile 2020, l'Agenzia delle Entrate fornisce nuovi chiarimenti, specificando ed ampliando l'ambito di applicazione:
"La disposizione in esame amplia l'ambito oggettivo di applicazione del credito d'imposta già previsto dall'articolo 64 del decreto-legge n. 18 del 2020
per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, includendovi anche quelle sostenute nel 2020 per l'acquisto di dispositivi di protezione
individuale (quali, ad esempio, mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari),
ovvero per l'acquisto e l'installazione di altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall'esposizione accidentale ad agenti biologici
o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale (quali, ad esempio, barriere e pannelli protettivi).
Sono, inoltre, compresi i detergenti mani e i disinfettanti."
Il DL 19.5.2020 n. 34, cosiddetto decreto "Rilancio", ha aumentato il credito d'imposta per termoscanner, tornelli, contapersone, eliminacoede,
smart working (rilevazione presenze) in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, il credito d'imposta spetta fino a un massimo di € 60.000per ciascun beneficiario.
Per i soggetti esercenti attività impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico (es. bar, ristoranti, alberghi, cinema, teatri, musei) è previsto
un credito d'imposta pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per la riapertura in sicurezza degli esercizi aperti al pubblico,nel limite di € 80.000 per beneficiario.